INTERVISTA AD AMO JONES

 

 

Ciao Amo! 

Tanto per cominciare, grazie per aver condiviso il tuo talento ed i tuoi libri con i lettori italiani! Meritano di avere l’opportunità di conoscere un’autrice unica come te!

A tal proposito, mi farebbe piacere presentarti alle lettrici e ai lettori a cui, presto, capiteranno i tuoi libri fra le mani. E ho pensato di farti qualche domanda…

A: ciao ragazzi! Sono molto felice di fare quest’intervista per voi! Adesso leggerò e risponderò ad una domanda per volta…


1) Come ti è venuta l’idea di cominciare a scrivere? È stato qualcosa che avresti sempre voluto fare o è un impulso che ti è spuntato fuori così, magari scaturito da una qualche esperienza personale?

A: è stato più una specie di impulso improvviso. Ho cominciato a scrivere quando mio figlio andava, mi pare, alla materna. Stavo aspettando fuori di riprenderlo, e… ho aperto le note sul mio telefono e ho cominciato a scrivere. Quindi penso che mi sia uscito proprio così…


2) Pensi che scrivere dei libri così potenti e creare dei personaggi così intensi possa avere in qualche modo una funzione catartica per i tuoi lettori e per te (anche se so bene quanto scrivere di loro e delle loro storie ti dreni via tutte le forze LOL)?

A: è… sfinente. Mi è già capitato di parlare in passato del fatto che ad alcuni autori capita di sentire delle voci, e di muoversi da lì. Mentre per me è un po’ come se… io sia posseduta da loro, se capite cosa intendo. Quindi sì, per me è un processo davvero devastante.


3) Hai dichiarato che la protagonista di Flip Trick ti assomiglia molto. Ti rappresenta più di altre protagoniste femminili dei tuoi libri, o metti qualcosa di tuo in tutte le tue eroine? Trai ispirazione da qualcuno di reale per sviluppare i tuoi personaggi – sia maschili che femminili – o sono tutti frutto della tua fantasia?

A: Con Amethyst, di Flip Trick, non mi è successo di trarre volutamente ispirazione, né niente del genere… è solo che, mentre scrivevo di lei, è… è uscita così. C’era una parte di lei che mi sono resa conto che aveva molte similitudini con la me più giovane, sia col lato da maschiaccio che con la ragazza più femminile che sono sempre stata. Comunque, in generale non traggo ispirazione proprio da persone realmente esistenti – che, fra parentesi, è una cosa che mi chiedono in continuazione! È un’esperienza piuttosto strana perché, non appena apro la prima pagina di un libro, mi esce tutto così, da solo, ed è qualcosa su cui non ho alcuna forma di controllo.


4) Riesci a tenere sempre sotto controllo i tuoi personaggi, quello che fanno e le reazioni che hanno… o capita che, alle volte, ti sfuggano di mano e si impongano con la loro personalità, alterando la trama che avevi originariamente in mente?

A: Lo posso dire con tutta sicurezza: non ho alcuna forma di controllo sui miei personaggi o sulla trama. Loro hanno il più totale controllo sulle pagine, ed io sono lì solo per mettere tutto nero su bianco. Vorrei avere più controllo su di loro perché, alle volte, loro cambiano un po’ troppe cose, ed io provo ad impormi su loro, a cambiarli. Ad esempio con tutt’e due i libri di Malum, e con la mia serie di Elite Kings, io avrei voluto far prendere alla storia tutt’altro percorso e quello che è successo è stato che… per quanto io abbia provato a combatterli uno ad uno… ho provato anche a scrivere una storia diversa, ma poi è andata sempre, sempre a tornare circolarmente al punto che volevano loro in origine. Quindi, i miei personaggi hanno il più assoluto controllo su tutto.


5) Ti sei mai perdutamente innamorata di uno dei tuoi personaggi? E ti è mai capitato di dirti che avresti volentieri voluto essere una delle tue eroine? Nel qual caso… ti saresti comportata come si sono comportate loro, oppure tu – Amo – avresti intrapreso una strada diversa?

A: Mentre scrivo di un personaggio, me ne innamoro sempre perdutamente. Penso che quello che mi succede sia che, ogni volta che creo un personaggio, quello finisce per diventare sempre il mio preferito. Quindi ogni volta che scrivo di alcuni personaggi, mi dico sempre fra me: “Oh mio Dio! Sono loro i miei preferiti!” E poi ne vado a parlare in giro, e la gente mi ricorda che non posso dire sempre la stessa cosa. 


6) So che per te il tema dei diritti delle donne è molto importante (tanto per la cronaca, è una delle ragioni per cui sono così fiera di avere i tuoi libri nel nostro catalogo) ed i tuoi personaggi femminili spesso si rivelano molto più forti di quanto sembrino all’inizio del libro – e decisamente più tosti della maggior parte degli uomini. Pensi che i romance possano essere una fonte d’ispirazione e dare forza alle donne e alle giovani ragazze?

A: Assolutamente sì. Penso che, specialmente per quanto mi riguarda personalmente, come ormai ho capito nel corso di questi anni… mi sono accorta che mi piace lasciare sempre delle bricioline di pane nei miei libri… che siano più subdole, o che siano gridate a gran voce… le lascio lì per dare forza alle donne. Voglio dire, ho anche degli uomini nei miei libri, e lascio anche delle cose per loro. Ma sono una femminista fermamente convinta, e mi schiererò sempre – sempre – a difesa dei diritti delle donne. E sì, penso che sia importante anche per le ragazze più giovani, specialmente per me, in qualità di mamma – ho due figlie femmine – e mi viene chiesto spesso: “permetterai alle tue figlie di leggere i tuoi libri?” Ma certo! Assolutamente! Per me potranno leggerli non appena saranno pronte


7) Tu ami i colpi di scena che mandano in tilt il cervello di chi legge (e lascia che ti dica che sei una maestra nel settore! XD). Quando inizi un libro, parti già con uno svolgimento chiaro della trama in testa, o si sviluppa man mano che procedi con la stesura?

A: Si sviluppa man mano che scrivo. Per tutta la mia carriera da scrittrice, ho sempre scritto all’impronta, anche se, negli ultimi tempi, ho cominciato a buttare giù, prima della stesura, una specie di canovaccio di base per ogni capitolo. Questo si è rivelato un esperimento molto utile per me, perché mi aiuta a monitorare un po’ meglio tutti i colpi di scena e lo svolgimento della trama, senza che debba fare un lavoro colossale tutto nella prima stesura. Ma sono comunque tutti colpi di scena e stravolgimenti che mi arrivano da fuori, man mano che si verificano, ed io sono scioccata quanto voi, quando li leggete. Quindi sì… è una cosa un po’ dolce e un po’ amara.


8) Qual è il tuo concetto di finzione in un romance? Più nello specifico, quando crei un mondo/milieu nei tuoi libri, cerchi sempre di attenerti a delle ambientazioni e situazioni realistiche – o quantomeno plausibili – o ritieni che in ambito letterario sia consentito valicare i limiti del realismo e presentare delle trame e delle ambientazioni inverosimili?

A: A me piace decisamente spingere e valicare quei confini fra realismo e finzione. Mi piace la fiction proprio per questo motivo, perché ti può dare quella via di fuga. Puoi aprire un libro ed entrare in tutt’altra dimensione, quindi sì, a me piace decisamente superare quei confini quando scrivo di fiction e di romance. Io penso che di romance ci siano davvero tante forme e colori differenti. Cioè, c’è del romance in ogni cosa, c’è dell’amore in ogni cosa. Motivo per cui, quando scrivo di fiction, mi piace mantenere il realismo sulla maggior parte degli elementi, ma creo anche un bilanciamento con quello che… sì, potrebbe essere solo credibile. Una cosa che posso dire è che con i miei personaggi non c’è mai un interruttore che fa dire, all’improvviso: “Oddio, sono innamorato/a di questa persona!” Non penso di instaurare mai un procedimento del genere fra i miei personaggi, né di averlo mai fatto in passato… o se l’ho fatto me ne sono dimenticata… ma, man mano che continuo a scrivere mi sono accorta che non c’è mai un momento saliente in cui ti scatta la consapevolezza di amare una persona. Penso che sia qualcosa che… succede e basta, ed è una di quelle cose che metto sempre nei miei libri, anche adesso. È un sentimento che… si evolve. 


9) Quali sono gli elementi che non possono mai mancare nei tuoi libri? Cosa leggi volentieri, e cosa invece ti porta a chiudere immediatamente un libro?

A: A me piace leggere libri che non sono simili ai miei, specialmente se sto scrivendo qualcosa di specifico, tipo dark. Io non leggo più libri dark. Forse lo troverete curioso, visto che scrivo roba dark. Il fatto è che nel mio cervello succedono tante di quelle cose quando scrivo dark romance, che penso di non aver altro spazio a disposizione da concedergli. Ma se mi serve qualche lettura per bilanciare il dark, di solito opto per qualcosa di paranormal, o fantasy. Io adoro i libri paranormal e fantasy. Sì, sono i miei preferiti. E mi piace anche il new adult romance, ma non leggo comunque nulla di dark. Per quello c’è posto solo per i miei mondi nel mio cervello. Quello che mi fa chiudere un libro? Prima avevo più tempo per leggere, quindi, ogni volta che ne aprivo uno, ero sicura di finirlo. Non mi capitava mai di lasciarlo a metà. Ma ora che ho più impegni, e che le tabelle di marcia si fanno sempre più frenetiche, ho scoperto che non ho più tempo di leggere libri con cui non entro in empatia già dopo un paio di capitoli, quindi prendo e li chiudo. Ma non ne parlo mai, non mi metto mai a dire nulla su quel libro, perché… voglio dire, perché dovrei?


10) Ci sono degli argomenti tabù per te e che senti che non avrai mai voglia di trattare nei tuoi libri?

A: No. Io penso che, se una storia venisse da me, ed un certo argomento saltasse fuori, e fosse qualcosa di cui io o un mio personaggio avessimo voglia di parlare… allora ne parlerei. Non penso che ci siano tematiche che, a prescindere, non affronterei. Ma c’è una cosa che per me è fondamentale, visto che io sono un’indigena, nello specifico una Maori. Prima di affrontare un qualunque argomento, dovrei comunque documentarmi come si deve. Devo avere una conoscenza quanto più possibile esaustiva di un argomento, prima di imbarcarmi in un argomento di cui, all’inizio, non so un bel niente. Quindi, semmai dovessi affrontare una tematica nuova, di sicuro la studierei prima molto approfonditamente.

Scendiamo un po’ più a fondo nei tuoi libri che pubblicheremo presto in Italia. E, per ora, concentriamoci su Sicko, in uscita il 19 giugno.


11) Come ti è venuta in mente l’idea di scrivere questo libro?

A: L’inizio di questo libro faceva parte in realtà di un’antologia, che è stata pubblicata un paio d’anni fa. Quindi, quando ho scritto i primi tre o quattro capitoli, se non ricordo male, da inserire in quell’antologia, avevo in progetto di far prendere a questa storia tutt’altra direzione. Ma ovviamente è andata diversamente. Esattamente come succede con tutti i miei altri libri, non ho alcuna forma di controllo su come si evolvono. Io ho dato solo il la, e loro sono partiti per la loro strada. Jade e Royce mi hanno portato in posti in cui non mi sarei mai aspettata di essere trascinata. Li ho amati profondamente. Royce e Jade avranno sempre un posto molto speciale nel mio cuore. 


12) Dal tuo punto di vista, cosa rende Royce così irresistibile e perdonabile alla fine? Perché una donna dovrebbe scegliere e fidarsi di un uomo come lui (per onestà intellettuale, io lo farei XD) piuttosto che optare per un rapporto emotivamente più stabile e sicuro?

A: Io penso… o almeno, parlo per Jade… questo amore verso la sregolatezza, visto che Royce è così imprevedibile, ed esplosivo e… cosa non ha di sexy! Io penso che alcune donne siano attratte da tutto questo, e si dà il caso che Jade sia una di quelle donne. E, personalmente, sarei anch’io una di quelle donne. E io penso che un’altra caratteristica di Royce sia che mette moltissima passione in tutto quello che fa, ed in quello che prova nei confronti degli altri. E credo che a qualunque ragazza farebbe piacere essere amata così intensamente dal proprio partner, o da chiunque. Quindi sì, in definitiva penso che ad alcune ragazze non piaccia affatto la strada pianeggiante… penso che gli piacciano i percorsi più tortuosi.


13) Il che ci porta dritte alla domanda successiva… perché pensi che alcune donne preferiscano i “cattivi” rispetto al principe azzurro? Quali elementi li rendono di gran lunga più attraenti per una donna, anche a patto di dover affrontare del pericolo e del dolore – sia fisico che mentale – pur di stare con loro? Pensi che sia in qualche modo riconducibile alla nostra sindrome ancestrale della crocerossina, o le donne sono attirate da qualche altro elemento?

A: Quando si parla di “cattivi”, ed è un argomento che ho già affrontato in passato, ci sono certi uomini… vi riporto una frase di Sancte Diaboli – parte seconda. Voi date ad un uomo “cattivo” qualcosa per cui valga la pena morire… e lui farà a pezzi tutto il mondo solo per sentirle fare un altro respiro. No, per vederla felice una volta in più – non so da dove sia uscita la storia del respiro. Il succo della questione è che, quando si parla di eroi ed antieroi, per come la vedo io – parlo per me, perché non posso parlare per altre donne –  i “cattivi” non hanno limiti, quando si tratta di ottenere quello che vogliono, quando si tratta dell’amore che provano nei confronti della loro donna o del loro uomo. E penso che sia proprio questa la cosa che ci attrae di più, che loro sarebbero disposti a fare tutto quello che debbono fare, non importa come appaia dall’esterno, per assicurarsi che la persona che amano sia al sicuro, o accudita. Io personalmente adoro gli antieroi, e mi ci trovo molto di più di quanto non accada con i “buoni”. In verità definisco tutti i miei personaggi dei villain, piuttosto che degli eroi, perché sono tutti un po’ perversi, e dark e perfidi. 


14) Anche se non definirei Sicko un “forbidden” nel senso più stretto del termine, quali sono le ragioni che, secondo te, rendono l’elemento del proibito così morbosamente seducente? E quali sono per te gli elementi tipici del dark?

A: Io penso che ci siano diverse tipologie di dark. Il mio è un dark più contorto e psicologico. Ma non esiste un solo tipo di dark, ce ne sono davvero di diversi. Io penso che l’elemento del forbidden possa accattivare perché ti fa sperimentare qualcosa che potresti non aver mai sperimentato prima. E rientra in quelle vie di fuga mentali che ti consentono di vivere l’esperienza di qualcun altro. E poi, sai.. il dark è… una comfort zone. Almeno per me, non posso parlare per le altre. 


15) Jade è uno dei personaggi più forti di cui abbia mai letto. Finge di essere debole, di subire gli eventi, mentre in realtà nasconde una capacità di sopportazione ed una forza fisica e morale che mi hanno fatto fare il tifo per lei fino all’ultimissima pagina. Grazie per aver creato una donna con due palle così! Hai mai incontrato nella tua vita una donna altrettanto coraggiosa ed altruista?

A: Io ho conosciuto molte donne coraggiose ed altruiste nella mia vita, ma mia mamma è decisamente la più forte di tutte. Lei tende sempre verso ciò che ritiene giusto e, anche se si trovasse seduta in una stanza piena di gente, e nessuno fosse d’accordo con lei, lei si alzerebbe comunque in piedi per difendere la sua posizione. Ed è una cosa che io rispetto, anche se non sono sempre d’accordo con tutto quello che dice, o che fa. 

Quindi sì, penso che ogni donna di cui mi sono circondata… le mie amiche, le mie altre colleghe, ed in generale tutte le persone che mi tengo a fianco… hanno tutte una grande forza, ed una resilienza. Ognuna di loro possiede quelle caratteristiche dentro di sé. Io penso che, alla fine, ognuno di noi abbia dentro queste peculiarità. Il mondo non è un posto facile in cui vivere, e questo vale non solo per le donne, ma anche per gli uomini… sai… alla fine ogni cammino è difficile, che ce ne accorgiamo o meno. Anche se alcuni hanno avuto una vita più difficile, non vuol dire che tutti gli altri non abbiano incontrato le loro difficoltà.


16) Ti capita mai, di tanto in tanto, di ripensare a Jade e Royce, e di domandarti cosa stiano facendo in quel preciso momento, o come si sentano? Ti capita mai con altri tuoi personaggi, una volta che hanno preso vita nelle tue pagine? Se sì, questo ti dà la giusta ispirazione per cominciare a scrivere il seguito di quella che potrebbe diventare una serie? (e sì, sto facendo un palese riferimento a Wicked, di cui non vedo l’ora di conoscere la storia!)

A: Sì! Durante il COVID ho scritto una scena ambientata durante la quarantena per i miei lettori ed il mio gruppo del Wolf Pack su Facebook, oltre ad EKC, e li ho scritti tutti durante il lockdown – è stato piuttosto divertente, in realtà!

Non vedo l’ora di scrivere di Wicked. Questo ve lo posso proprio assicurare. Sto ancora cercando di sentire… la sua donna. Non ho ancora la mia presa creativa su di lei. Lei finora mi è stata molto… distante. Ma sì, non vedo l’ora di cominciare.  


17) All’inizio di Sicko, hai aggiunto un’avvertenza che è piuttosto insolita nei tuoi libri. Perché ti sei sentita di dover allertare i tuoi lettori, e perché proprio per questo libro? Ha avuto su di te un impatto emotivo più intenso rispetto ai tuoi libri precedenti? Cosa rende Sicko unico rispetto ai tuoi libri già unici di per sé?

A: Con Sicko ho messo quell’avvertenza… l’ho fatto anche con Malum… di solito non ho la sensazione che nei miei libri ci possa essere qualcosa in grado di turbare le persone. Ho sempre detto che già leggere il mio nome dovrebbe bastare da avvertenza. Nel corso degli anni, già da quando ho cominciato a scrivere, ho sempre fatto presente che, se prendete un libro di Amo Jones, allora mettetevi in allerta! Ma è stato per via di una delle mie beta reader, che l’ha letto e mi ha detto che avrei dovuto mettere un’avvertenza speciale su questa storia. Io all’inizio non l’avevo messa, e ne abbiamo parlato e riparlato, finché alla fine ho deciso di inserire quell’avvertenza. Sai, io non voglio che i miei lettori si sentano in alcun modo colti alla sprovvista. Cioè, loro sanno che io sono un’autrice dark, che scrive libri dark, ma a volte scrivo anche qualcosa di più leggero – tipo Flip Trick, che è il mio libro in assoluto più leggero. Quindi non scrivo sempre e solo dark. Ma non volevo che non sapessero a cosa stessero andando incontro. Specialmente perché non ci sono argomenti tabù per me, e se voglio parlare di qualcosa… lo faccio. Ci sono alcune donne che hanno delle difficoltà a leggere di alcuni argomenti, e non voglio, dall’altro lato, che non se la sentano di leggere questo libro solo perché potrebbe contenere qualcosa da cui possano sentirsi quasi… prese a schiaffi in faccia. Io stessa ho degli argomenti che mi disturbano di più, anche se li ho trattati in alcuni dei miei libri, ma non vorrei mai mettere le mie lettrici in quella posizione. 


Continuerei a farti domande su domande per conoscerti sempre meglio… ma penso che queste domande siano sufficienti per dare ai nostri lettori la chance di farsi un’idea più chiara di chi sei e di come costruisci le tue storie! Penso che ci lasceremo qualche altra domanda per un’altra intervista dedicata a Midnight Mayhem!

Ricordo a tutti i nostri lettori che pubblicheremo anche quest’altra dilogia nel corso dell’anno, e che Amo sta lavorando alla stesura del terzo libro della serie, dal titolo “In Silence She Screams”.

Quindi… ci riaggiorniamo fra un po’, per permettere ai nostri lettori di addentrarsi ancora meglio in questa serie altrettanto sconvolgente!

Grazie mille, mia cara, per aver partecipato alla nostra intervista, e grazie a tutti voi che l’avete letta o ascoltata!


A: vi ringrazio per quest’intervista, e scusate se ci ho messo tanto per fare questo video ma… sapete com’è… mi sono dovuta truccare, che non è una cosa che faccio di solito. Anzi, non mi trucco praticamente più.

Sarò molto felice di fare altre interviste per voi ragazzi in futuro.

Grazie, ciao!